34ª Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cattolici ed ebrei
17 gennaio 2023
In previsione di questa giornata la Commissione episcopale italiana per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso ha scritto un messaggio dal titolo: “Uno sguardo nuovo (Is 40,1-11)”, per confermare l’importanza di questo rapporto per le nostre comunità cristiane, come affermato a più riprese dal Magistero: “Infatti, come afferma Papa Francesco in Evangelii Gaudium, «la Chiesa, che condivide con l’Ebraismo una parte importante delle Sacre Scritture, considera il popolo dell’Alleanza e la sua fede come una radice sacra della propria identità cristiana (cfr Rm 11,16-18)» (EG, n. 247).”
Questa giornata si colloca in un momento storico difficile per tutti, segnato dalla pandemia e dalla guerra, con ripercussioni inevitabili anche sulla vita delle nostre comunità di fede e “ci spinge a interrogarci a fondo sulla nostra presenza nella società come uomini e donne credenti nel Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe. Il passo del profeta Isaia, scelto quest’anno come nucleo ispiratore per la Giornata del 17 gennaio (Is 40,1-11), è un annuncio di consolazione per il popolo, chiamato a stare saldo nella fiducia che il suo Signore non lo abbandonerà: “Nahamù nahamù ‘ammì”, “Consolate, consolate il mio popolo” (Is 40,1). Possiamo avere fiducia nel futuro perché la Parola di Dio ci garantisce che egli è fedele. Fondati in lui, troviamo la forza per dar credito alla vita ed essere fiduciosi, perché ci sentiamo preceduti e “superati” dalla sua azione. Dio, infatti, opera oltre le nostre stesse attese.”
Il messaggio si conclude con un ringraziamento ai fratelli e alle sorelle delle Comunità ebraiche in Italia per il cammino compiuto in questi anni, rinnovando l’impegno della Chiesa Cattolica a progredire nel dialogo: “…ci impegniamo a curare il nostro sguardo: da uno sguardo pauroso, sospettoso e stanco, a uno sguardo coraggioso, fiducioso, vitale, capace di vedere che Dio «non si affatica e non si stanca>> (Is 40,28).”
A questo messaggio ha fatto eco quello del Consiglio dell’Assemblea Rabbinica Italiana che, tra le altre cose, scrive: “Anche quest’anno ci prepariamo a celebrare la giornata del 17 gennaio come occasione di dialogo con la Chiesa Cattolica. Sono passati molti anni dalla sua istituzione, fin dall’inizio era stato concordato di scegliere ogni anno uno specifico tema intorno al quale indirizzare il confronto…e in una riunione congiunta ci è stato proposto per quest’anno di trattare il brano profetico di Isaia 40. Abbiamo subito accettato, non senza un certo stupore, perché nella comunità ebraica quel brano è vissuto con tale intensità e specificità, che ci sembrava strano che avesse tanta importanza per un pubblico cristiano. Ma la ricchezza della Bibbia sta proprio in questo, che riesce a parlare a molti, anche se differenti per sensibilità e tradizioni.”
E conclude: “In questi ultimi anni sono successe tante cose negative e non ne siamo ancora venuti fuori. Il passo profetico indica una strada, una direzione, una consolazione, purché l’essere umano sappia mettersi in ascolto della voce del Signore e con tale guida comprenda quale è il suo ruolo e il suo compito.”
La nostra diocesi è sempre stata attenta a valorizzare questa giornata e, dopo due anni di sospensione a causa della pandemia, riprende la tradizione decennale di invitare un esponente della comunità ebraica a dialogare con noi in un incontro pubblico. Martedì 17 gennaio alle ore 18,00, presso l’Auditorium di palazzo Montani Antaldi, dialogheranno sul passo del profeta Isaia “Consolate, consolate il mio popolo” (Is 40,1) il nostro Arcivescovo Sandro e Vittorio Robiati Bendaud, Presidente del tribunale rabbinico del centro nord Italia.
Paolo Barbadoro
Direttore dell’ufficio diocesano per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso