INCONTRO TRA REFERENTI PARROCCHIALI E REFERENTI DIOCESANI DEL CAMMINO SINODALE

“La realtà è più importante dell’idea”, scrive Papa Francesco nell’esortazione apostolica Evangelii gaudium, aggiungendo: “Bisogna evitare di separare l’idea dalla realtà”.
Quanto queste parole siano vere, lo si è sperimentato nell’incontro online che si è svolto la scorsa settimana tra i referenti parrocchiali e l’équipe dei referenti diocesani del Cammino sinodale.
Di “idee”, venate spesso di scetticismo, ne erano circolate tante prima che questo cammino iniziasse: non servirà a niente; riempirà solo di carta gli uffici della CEI; tanto rumore per nulla.
Ma queste idee sono state smentite dalla “realtà”, come è emerso già dai primi racconti dei moderatori e segretari dei gruppi sinodali, convocati sia per confrontarsi su come procede la fase di “ascolto” del popolo cristiano (e non) sia per decidere come impostare la sintesi delle narrazioni ascoltate.
Certo, nessuno ha nascosto la fatica con cui il lavoro è partito: domande sovrabbondanti e nuclei tematici complessi da selezionare, difficoltà a trovare forme adeguate per contattare soprattutto chi non frequenta le parrocchie.
Ma quello che è accaduto di nuovo è stato il risvegliarsi in tante persone del desiderio di incontrarsi per parlare della Chiesa, di superare storiche lontananze e divisioni tra comunità parrocchiali, di aprirsi alle realtà presenti nel territorio del quartiere e finora trascurate, di dare voce a chi non appartiene ad alcun gruppo. “E’ come se il cammino sinodale lo stessimo aspettando” – è stato detto. “Ho contattato persone contente di sentirmi anche se non mi conoscevano”. “Ho trovato alcuni anziani con un senso profondo di orfanezza, di solitudine e con un grande bisogno di relazioni”. “Ho incontrato persone che non frequentano la Chiesa solo per pregiudizio”.
C’è stato così un grande fiorire di iniziative per raggiungere, nei limiti del possibile, tutti: fogli parrocchiali con alcune domande del Sinodo lasciati in fondo alle chiese (con un box dove riconsegnare le risposte) o distribuiti nelle cassette della posta delle case con dei referenti di via incaricati di raccogliere i contributi. Sono stati creati gruppi whatsapp per trasmettere informazioni o, in alcuni casi, brevi video appositamente realizzati. Si è cercato, attraverso i docenti di religione, un collegamento con gli istituti scolastici presenti nei quartieri delle varie parrocchie; e sono in programma incontri nelle fabbriche, con le associazioni laiche e con le amministrazioni comunali.
I catechisti hanno coinvolto i genitori dei loro bambini e ragazzi e, i giovani, liceali e universitari, si sono attivati con i loro coetanei.
Nelle prossime settimane si tratterà di raccogliere e sintetizzare i frutti di questo ascolto, privilegiando il racconto di esperienze e di testimonianze: a supporto di questo lavoro, è stato consegnato ai moderatori e ai segretari dei gruppi parrocchiali uno schema per la sintesi preparato dalla équipe diocesana
Non possiamo prevedere quali saranno i risultati, ma già qualcosa di nuovo è accaduto. Per il futuro, bisogna ascoltare quello che dice il Papa: chi si attende un cambiamento radicale della Chiesa, dimentica che Dio è paziente, non ha fretta. Chi non si attende nulla, dimentica che Dio è sempre un Dio delle sorprese.
Paola Campanini