VEGLIA DI PENTECOSTE E CONFERMAZIONE GIOVANI ADULTI – Cattedrale, 27 maggio 2023

 VEGLIA DI PENTECOSTE

Fu così che nacque la Chiesa: dall’incontro tra un pugno di uomini pavidi, terrorizzati, rinchiusi nell’area protettiva del Cenacolo e un Dio che, attraverso il suo Spirito, infuse in loro il coraggio di uscire nelle strade, nelle piazze, negli spazi aperti, permettendo così al Vangelo di espandersi nel cuore della storia. Uomini di una fragilità imbarazzante e proprio per questo scelti da Dio, perché il mondo capisse che la Chiesa sta in piedi per opera di Cristo, non per le capacità o la coerenza morale dei suoi membri.

Accade così da sempre.

“Il racconto della Torre di Babele o le profezie di Ezechiele e di Gioele – ha detto l’Arcivescovo Sandro Salvucci durante la Veglia di Pentecoste, svoltasi sabato scorso in una Cattedrale gremita di fedeli – non sono racconti antichi, ma una fotografia della realtà di oggi. Descrivono la fragilità degli uomini del nostro tempo, disorientati da una “confusione di lingue” che impedisce una convivenza fraterna e fa innalzare muri e barriere (70 ne sono stati stimati nel mondo, per un totale di 40.000 km). E descrivono anche la fragilità degli uomini di Chiesa, oggi più che mai tentati da un pessimismo che fa barcollare le loro sicurezze, trasformandole in “lucignoli un po’ inariditi, a rischio di spegnimento”.

Una crisi di speranza che forse – ha ipotizzato l’arcivescovo – ha intaccato anche i movimenti, le associazioni, le nuove comunità nate negli ultimi decenni. Dopo quel lontano incontro in piazza San Pietro con Giovanni Paolo II, avvenuto esattamente 25 anni fa, forse si è insinuata una certa stanchezza, perché gli ideali degli inizi, che sembravano promettere tanto, si sono invece come arenati.

E tuttavia, se sempre attuale risulta la fragilità umana, altrettanto attuale, permanente e vivificante è il riaccadere della Pentecoste: il dono dello Spirito “grazie al quale Dio rinnova costantemente la Chiesa, edificandola e guidandola con doni gerarchici e carismatici” (Dicastero per la dottrina della fede). Così essa ringiovanisce sempre e realizza la conversione pastorale e missionaria di tutta la vita ecclesiale”.

Multiforme è l’azione dello Spirito Paraclito nella Chiesa.

Un segno, piccolo e straordinario insieme, è quello che si è espresso nei 12 giovani adulti che proprio durante la Veglia hanno ricevuto il sacramento della Confermazione dal Vescovo Sandro. Questi giovani, provenienti dall’Albania, dal Belgio e da diverse parti d’Italia e appartenenti a varie parrocchie della nostra diocesi, hanno sentito nascere dentro di loro il desiderio di recuperare e approfondire la conoscenza di quel Gesù che precedentemente, per ragioni diversissime, non avevano potuto comprendere né incontrare. Tale desiderio ha trovato risposta nel direttore dell’Ufficio Catechistico diocesano Pino Mazzone e nei coniugi Daniela e Giorgio, i quali li hanno seguiti costantemente nel percorso di riscoperta della fede. Sono: Cerma Perlesi Aida, Colavita Arianna, Cuciniello Ciro, Di Santo Giuseppina Valentina, Lovergine Davide, Mancini Alessandro, Mancini Alice, Marsicovetere Giorgia, Piccirillo Antimo, Ruggiero Julien, Salvi Luca Alberto, Serva Cinzia.

A ciascuno di loro – ha detto mons. Salvucci – va l’augurio di conservare sempre desto quel desiderio di verità, di felicità, di amore che è costitutivo del cuore umano e che è l’impronta che Dio ci ha lasciato perché possiamo andare a Lui e incontrarci con Lui.

P.C.