La preghiera, composta in occasione del X Incontro Mondiale delle Famiglie, scaturisce da una profonda gratitudine nei confronti del Padre celeste per il grande dono della famiglia, luogo privilegiato delle relazioni d’amore nonché di preghiera, come ha dimostrato anche l’esperienza della pandemia. Il testo prende spunto dal tema scelto da Papa Francesco per l’Incontro: “L’amore familiare: vocazione e via di santità”. La preghiera è pensata come uno strumento pastorale: può essere recitata fin d’ora in parrocchia, nelle comunità, a casa per prepararsi all’evento internazionale dell’anno prossimo.
«È dall’amore vissuto in famiglia che nasce la vocazione di ogni figlio; è l’amore gustato tra le pareti domestiche a far muovere i primi passi sulla via della santità – aggiunge il cardinale Farrell –. L’esperienza della preghiera introduce al senso profondo e salvifico delle relazioni nella vita quotidiana. I binomi famiglia e vocazione insieme a famiglia e santità, mostrano come le relazioni familiari rivestano una basilare importanza nella generazione dell’amore. In un’epoca caratterizzata da prove e difficoltà, dove la famiglia vive e affronta sfide e fatiche, parlare di santità familiare potrebbe sembrare anacronistico o inopportuno. Ecco allora l’importanza che riveste l’arma della preghiera per vivere in pienezza il sacramento nuziale. La relazione con Dio, infatti, consente ai coniugi cristiani di ravvivare ogni giorno la Grazia ricevuta che li sostiene nelle fatiche e nelle lotte quotidiane. La nostra vita può sempre essere un cammino di santità personale, di coppia o familiare, una via per crescere nell’amore verso l’altro.
Ciascun componente della famiglia, bambino, giovane, genitore o nonno, è chiamato a riscoprire in sé una chiamata alla santità. In tal senso, la vita familiare può farsi espressione del “volto più bello della Chiesa” (GE 9). Si svela così la fecondità di una lettura incrociata di AmorisLaetitia e di Gaudete et Exsultate, che Papa Francesco ci propone nel tema dell’Incontro per comprendere a fondo la vocazione della famiglia».
«Gli sposi cristiani – continua il cardinale De Donatis –, seguendo le orme di illustri santi e beati e sostenuti dalla loro intercessione, sono invitati a percorrere insieme il loro cammino di santità. Sul modello dei genitori di santa Teresa di Lisieux o dei coniugi Beltrame Quattrocchi, sono chiamati a vivere con fiducia le dolorose prove della vita e a vedere nella trama del loro amore la presenza fedele di Cristo. Dallo slancio di speranza generato dall’amore fedele di Dio, scaturisce il desiderio di annunciare il Suo amore e rendere la famiglia “via della Chiesa” (AL 69), luogo dove alimentare nuove vocazioni».